Su Netflix è arrivato ‘Inganno’, la nuova serie con Monica Guerritore che parla dei tabù del sesso over 60
La nuova serie Netflix, ‘Inganno‘, ha debuttato il 9 ottobre, portando con sé una ventata di freschezza e coraggio nel panorama televisivo attuale. Protagonista della serie è l’attrice Monica Guerritore, che interpreta Gabriella, una donna di sessant’anni che vive un’intensa storia d’amore con Elia, un giovane affascinante e ambiguo interpretato da Giacomo Gianniotti.
La trama di ‘Inganno‘ si snoda attraverso la vita di Gabriella, madre di tre figli e proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana. La sua esistenza sembra procedere senza particolari scossoni fino all’incontro con Elia. Questa relazione non solo riaccende in lei la passione e il desiderio ma la spinge anche a mettere in discussione tutto ciò che ha costruito fino a quel momento, inclusi i rapporti con i suoi figli e il futuro della loro eredità.
Una sfida ai tabù
Monica Guerritore si fa portavoce non solo del suo personaggio ma anche di una tematica più ampia: la rottura dei tabù legati alla sessualità delle donne over 60. L’attrice sottolinea come non sia scandaloso vivere storie d’amore al di fuori degli schemi convenzionali legati all’età; ciò che realmente sorprende è l’esigenza ancora presente nella società odierna di nascondere o infingere tali relazioni.
Il coraggio narrativo della serie sta nell’esplorare senza filtri le fragilità umane, mostrando corpi e volti autentici, lontani dagli standard imposti dall’estetica contemporanea. Guerritore evidenzia l’importanza di raccontare la bellezza sfiorita come parte integrante dell’esistenza umana, sfidando così un tabù ancora radicato nella cultura popolare.
Giacomo Gianniotti si aggiunge al discorso sottolineando come sia necessario cambiare prospettiva riguardo alle narrazioni focalizzate sulle donne mature. In un mondo dove le vite si sono notevolmente allungate rispetto al passato, diventa fondamentale offrire storie che riflettano questa realtà diversificata.
Monica Guerritore conclude lanciando un appello per una maggiore inclusività nelle narrazioni cinematografiche e televisive: le donne “non hanno una data di scadenza” ed è giunto il momento che anche il mondo dello spettacolo riconosca pienamente questo concetto attraverso storie capaci di rappresentare tutte le sfumature dell’esistenza femminile oltre i sessanta anni.
In definitiva, ‘Inganno‘ emerge come un prodotto culturale audace ed essenziale per il suo contributo alla discussione sui temi dell’amore senza età e sulla necessità urgente di superare pregiudizi obsoleti legati alla sessualità femminile matura.